by websitebuilder
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10 February 2017
La richiesta impellente di prodotti agroalimentari sempre più chimicamente e microbiologicamente sicuri, rende necessario la ricerca e lo sviluppo di nuovi formulati, capaci di avere un’azione benefica sulla pianta senza alterarne le funzioni fisiologiche. Di particolare interesse le sostanze ed i microrganismi capaci di biostimolare le piante per migliorarne lo stato di salute generale e di indurre e rafforzare le normali reazioni di difesa verso agenti patogeni, senza però manifestazione di ipersensibilità e senza la presenza di residui nei frutti: una nuova agricoltura.
I biostimolanti, differenti rispetto a fertilizzanti e fitofarmaci, sono prodotti di natura organica, che, somministrati in piccole dosi, sono capaci di promuovere la crescita delle piante a partire dalla modifica dell’architettura radicale, di favorire il superamento di stress indotto da fattori climatici, agenti patogeni, eccessivo utilizzo di fertilizzanti, variazione della salinità del suolo.
Gli effetti scientificamente dimostrati di tutti i biostimolanti convergono in almeno una delle seguenti funzioni agricole: miglioramento di efficienza nutrizionale, tolleranza allo stress biotico e abiotico, miglioramento delle caratteristiche qualitative della coltura (valori nutrizionali, contenuto proteico, shelf life, ecc.). Inoltre, gli stessi biostimolanti (chitosano, laminaria, alcuni batteri promotori della crescita, ecc.) possono funzionare da elicitori ed essere utili nella stimolazione della risposta ai patogeni e nella regolazione genetica delle piante.